Ogni mese, una donna ci racconta il suo rapporto con la bellezza e la cura di sé.
Scopriremo come l’età, la professione, gli impegni e le priorità si rispecchiano nelle scelte quotidiane di self-care.

- Cosa significa per te prendersi cura di sé?
Prendermi cura di me stessa, nel mio modo di essere e di pensare, significa prendersi cura delle emozioni che provo. Ogni emozione che nasce dal mio cuore o dalla mia mente lo fa per mandarmi un messaggio.
Nella dedizione all’ascolto di quel messaggio, mi prendo cura della mia persona. Che sia mentre scrivo, mentre leggo, mente mi occupo dei miei bambini o mentre ricevo una coccola da chi mi vuole bene, ogni messaggio non viene dimenticato, viene considerato.
2. Chi è l’inchiostromagico? Com’è nata la tua passione per la scrittura?
L’inchiostromagico è la mia essenza, la valigia di Mary Poppins, il luogo nascosto dove celo le mie idee e le mie fantasie.
Il mio mestiere nasce da un consiglio. Ho sempre scritto, sin da quando ero bambina, lasciavo bigliettini in giro per la casa, messaggi destinati alla mamma e al papà, oppure ad uno gnomo di passaggio.
Poi appena sono diventata mamma, grazie alle parole di un’amica che è quasi una sorella, ho compreso quale cammino prendere nella vita.
“Perché non fai della tua passione un lavoro?”. Questa domanda ha aperto le finestre della mia anima sullo sconfinato paesaggio della fantasia, luogo in cui mi ritiro quotidianamente per dar voce alle emozioni che le persone mi affidano.
Emozioni che poi metto su carta.
3. Scrivi fiabe, filastrocche e lettere personalizzate… Come fai ad immergerti nel mondo di qualcun altro?
Immergersi nel mondo di qualcun altro significa vivere tante vite, diverse, appassionanti, uniche.
“Uno, nessuno e centomila” direbbe un meraviglioso scrittore. Certo, non è semplice entrare in empatia con qualcuno che non si conosce, con qualcuno lontano e distante, ma con impegno e costanza ho imparato a farlo, sto imparando a farlo. Proprio durante il tempo che dedico a chi a me si affida, sono
capace di raccogliere gli indizi necessari a scrivere. Attraverso l’ascolto e le domande che pongo di volta in volta, a seconda del testo che devo creare, giungo al mio personale raccolto.
4. Cos’è per te la bellezza?
La bellezza è l’incarnazione della sicurezza. Sentirmi bella significa sentirmi sicura. Un colpo di spazzola, un filo di mascara, un libro nella borsa e tante emozioni da raccontare. Questa è la bellezza, la grande bellezza.
5. Quali valori relativi alla cura di sé vuoi trasmettere ai tuoi figli?
Curare se stessi è come andare a pregare in un tempio dove ci si sente accolti. Accudire il proprio corpo significa accudire il proprio spirito, compagno di viaggio che saprà guidarti in ogni momento.
Ai miei bambini insegno ad avere cura dei propri bisogni, delle proprie necessità, delle proprie cose.
Un copro curato, ospita una mente brillante.
6. Parlaci del tuo ’50 grammi di autostima’
“50 grammi di autostima” è il primo libro che ho scritto, un’opera che parte dall’idea di un ragazzo meraviglioso.
Jacopo Becagli mi ha contattato in passato per ricevere una fiaba da dedicare alla sua fidanzata del tempo. Dopo diversi anni da quel primo incontro virtuale, mi ha cercato
per chiedermi di esaudire il suo sogno. A quattro mani e a idee condivise, abbiamo lavorato a lungo per
dar vita ad un desiderio celato dallo stesso Jacopo, per tanto tempo.
Finalmente, la nostra creatura è stata pubblicata, la nostra creatura che parla di accettazione del sé…tanto per restare in tema.
7. C’è una massima di vita che ti rappresenta?
Carpe Diem, Orazio.
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