IN QUESTO ARTICOLO TROVERAI:

Ogni mese, una donna ci racconta il suo rapporto con la bellezza e la cura di sé.

Scopriremo come l’età, la professione, gli impegni e le priorità si rispecchiano nelle scelte quotidiane di self-care.

  1. Cosa significa per te prendersi cura di sé?

Faccio un passo indietro, prima devo trovare il tempo!

Non è il massimo ammetterlo, ma faccio fatica a trovare del tempo per me pur riconoscendone la cruciale importanza. Sono sempre presa da mille task da portare a termine, così spesso dimentico che staccare dalla frenesia del lavoro è necessario.

Quando ci riesco, mi piace dedicarmi ad attività che mi rilassano e mi coccolano: un taglio nuovo dal mio parrucchiere di fiducia, una passeggiata di shopping in centro, una sana camminata veloce al parco per schiarirmi le idee.

Sono una donna di poche pretese! 

  1. Da cosa nasce la tua passione per l’arte? Cos’è per te?

Per amore! Ho sempre lavorato nel settore degli eventi culturali, ma mai in quello dell’arte contemporanea, fino a quando non ho incontrato Dario, il mio compagno.

Lui, artista e pittore di professione, mi ha fatto scoprire un mondo nuovo fatto di colori e forme che prima avevo solo annusato sui libri di storia dell’arte. 

Insieme abbiamo cominciato ad andare in giro per mostre, ma soprattutto a pensare alla possibilità di unire le nostre capacità e competenze per dar vita ad un progetto innovativo e spericolato che portasse il marchio di entrambi: nasce proprio così Art Motel.

  1. Raccontaci del tuo progetto: Art Motel

Il nostro è un progetto curatoriale a tutti gli effetti che, fin dalla nascita, ha sempre avuto una forte connotazione laboratoriale. Per questo pensiamo a mostre, eventi, progetti collaterali e residenze per artisti come luoghi in cui co-creare, in cui artisti appartenenti a generazioni differenti si confrontano e collaborano per un successo collettivo.

È un laboratorio permanente che oggi ha all’attivo due anni di lavoro, in cui ci siamo cimentati in tantissime iniziative: incontri e talk, sessioni di pittura e disegno dal vero, aperitivi, mostre, residenze, dando sempre spazio a collaborazioni con molte realtà, della città e della provincia, riconosciute tra le più quotate nel settore dell’arte contemporanea. 

Di questo ne siamo molto fieri e felici.

  1. Che necessità hanno mosso in te l’idea di questo progetto? Abbiamo letto di ‘ragazzi a cui mancano gli strumenti fondamentali per affrontare l’oscuro mondo dell’arte contemporanea’, puoi spiegarci meglio?

Art Motel nasce in piena pandemia quando, con un gruppo di giovanissimi studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, abbiamo cominciato ad incontrarci online per parlare di come gli artisti stessero vivendo quel tragico e insolito momento. Uno step cruciale perché è qui che abbiamo testato quanti e quali strumenti avessero da mettere in campo gli artisti emergenti nel tentativo di ritagliarsi un posticino nel panorama dell’arte contemporanea, prima della città, dopo della nazione.

A questa prima fase di analisi abbiamo risposto organizzando, sempre online, degli incontri in cui un artista affermato raccontava del suo percorso e della sua carriera, rendendosi disponibile a domande e curiosità in modalità dibattito. Ecco, il nostro ‘lab’ nasce proprio online!

Quando poi le restrizioni si sono allentate abbiamo dato il via alla stagione degli eventi, aperitivi di art-networking e mostre che dura dal 2021, riuscendo a costruire una piccola grande comunità di artisti che lavorano a Bologna ma anche fuori città. 

  1. Pensi che la creatività possa essere una strada per curare il proprio benessere?

Ma certo! A volte penso di aver scelto una carriera lavorativa proprio difficile, la vita da freelance lo è: incertezza economica, stress alle stelle, necessità di lavorare su più fronti e progetti contemporaneamente.

Poi, però, penso anche che non mi immagino a fare lavoro diverso da questo. Ho la fortuna di lavorare nel settore della cultura, della comunicazione e dell’arte, e tutti i giorni mi nutro di creatività, provando una forte connessione tra vita e lavoro. E a discapito di quanto potrebbero pensare gli altri, in questa dimensione di continuo flusso creativo io vivo in serenità e con appagamento: anzi non ci vivo, ci sguazzo proprio!

    locandina ArtMotel mostra pittura palazzo ratta Bologna
  1. Quali saranno i prossimi eventi? Le prossime mostre?

La fase di lavoro attualmente in corso mira a travalicare i confini dell’Emilia Romagna e a coltivare tutte le relazioni instaurate in questi due anni in questa meravigliosa città che è Bologna.

Abbiamo iniziato a dicembre 2022 con una mostra di un artista emergente in Puglia, mentre proprio in questi giorni debuttiamo in galleria.

Il 12 febbraio abbiamo inaugurato una mostra collettiva presso la Galleria Mondoromulo Arte Contemporanea in provincia di Benevento dove, fino al 12 marzo, esporremo i lavori di alcuni pittori e disegnatori della nostra crew.

Inoltre siamo a lavoro per rendere itinerante in tutta Italia “Drawings from Motel”, la collettiva sul disegno inserita nel programma di Art City 2023.

  1. C’è una massima di vita che ti rappresenta?

Più che una massima ho una mantra che mi porto dietro da un po’ di anni: sfodera gli occhi della tigre. Una frase che ho tatuato e che mi ripeteva sempre il mio papà. Lui la applicava al mondo della musica in quanto chitarrista professionista: diceva che sul palco per giungere al successo bisogna sfoderare occhi carichi di grinta e determinazione e perché no, di rabbia.

Beh, cos’è la vita se non il palco dove ci esibiamo tutti i giorni?

In tutto quello che faccio provo a sfoderare quei suoi grintosi occhi, a volte ci riesco, altre no, ma mi rincuora avere un esempio di forza e coraggio come il mio papà.


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