IN QUESTO ARTICOLO TROVERAI:

Ogni mese, una donna ci racconta il suo rapporto con la bellezza e la cura di sé.

Scopriremo come l’età, la professione, gli impegni e le priorità si rispecchiano nelle scelte quotidiane di self-care.

Cosa significa per te prendersi cura di sé?

“Mens sana in corpore sano.”

Le cose che mi fanno stare bene sono: leggere, passeggiare e cucinare. 

Quotidianamente mi prendo cura della mia pelle con: pulizia del viso, crema idratante, protezione solare anche d’inverno.

Come host di una struttura turistica incontrerai persone da tutto il mondo. Hai notato differenze nel concetto di ‘femminilità’ da regione a regione, Paese a Paese?

Da regione a regione non ho notato particolari differenze. Piuttosto vedo che le differenze tra generazioni si stanno assottigliando. Forse le giovani donne sono più largamente inclini a maglione e sneakers. Una tendenza alla comodità che però, piano piano, ha debordato e conquistato altre fasce d’età.

Da Paese a Paese? Diciamo che all’estero mi sembra che ci sia una quota maggiore di donne, di ogni età, meno legate a un concetto di femminilità basato su tacchi e trucco ma, lo stesso, molto attente a stile, cura del corpo e salute.

Ti definisci sportiva?

Se praticare l’abbraccio del divano è uno sport, senz’altro (LOL).

Hai un look acqua e sapone. È sempre stato così?

Si! Sono sempre stata troppo pigra per svegliarmi prima al mattino per truccarmi. E troppo di corsa per mettere i tacchi. 

Insegni a cucinare e sei specializzata in ricette del nostro territorio. Quanto è importante per te la scelta degli ingredienti in un’ottica di benessere del corpo che passa dalla tavola?

La cura di sé, e del pianeta, inizia dalla nostra alimentazione. Essere informati è la prima regola nell’ottica di benessere del corpo che passa dalla tavola. Una delle scelte più importanti che possiamo fare è sapere cosa stiamo mangiando, da dove arrivano gli ingredienti, recuperare consapevolezza e preparare i nostri pasti per avere sotto controllo zuccheri, grassi & co. Per me, meglio una bistecca di un allevatore (serio) della via Emilia che un avocado che arriva dallo spazio, consumando risorse e inquinando; e poi prodotti locali di stagione per non sovraccaricare il pianeta di pesticidi. 

Per stare bene, a mio avviso, non servono settimane detox. 

Se abbiamo un fegato che funziona fa tutto lui. Di fronte a un problema vero, meglio rivolgersi a un nutrizionista. 

Piuttosto dovremmo stabilire un piano alimentare settimanale per avare sotto controllo menù quotidiano e “sgarri”; per sprecare meno e per sfuggire alle abitudini sbagliate che nemmeno ci rendiamo conto d’avere.

Il menù settimanale, messo nero su bianco, dice la verità su cosa e quanto mangiamo e ci permette d’organizzare in anticipo alcuni pasti. Non ho detto che è facile, e nemmeno che deve piacere cucinare. Ma esistono un gran numero di ricette che non richiedono chissà quale impegno. E, soprattutto, credo che sia giusto pianificare un piccolo impegno che può fare la differenza per il nostro benessere.

C’è una massima di vita che ti rappresenta?

Festina lente (“affrettati lentamente”… correre non fa per me).


Trovi Monica come @tortelliniandco e la sua bellissima struttura Casa Nora.


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