Ogni mese, una donna ci racconta il suo rapporto con la bellezza e la cura di sé.
Scopriremo come l’età, la professione, gli impegni e le priorità si rispecchiano nelle scelte quotidiane di self-care.
- Cosa significa per te prendersi cura di sé?
Prendersi cura di sé per me vuol dire onorare ogni giorno il nostro corpo, a partire da piccole attenzioni che agiscono direttamente su di esso.
Penso ad un massaggio rilassante, ma anche a cose più semplici: un momento in cui ci ricaviamo del tempo per noi, o con un’amica, una bella camminata, del tempo per qualsiasi cosa che ci faccia stare bene e che vada a nutrire e a far sentire appagato il nostro essere.
“Prendersi cura” dovrebbe diventare lo stato d’animo con cui affrontiamo le giornate.
2. Quando e come nasce la tua passione per lo Yoga?
Nasce nel 2012, ero all‘università e mi incuriosì il corso opzionale “Yoga e ginnastiche dolci ”. Ne sono rimasta colpita sia per la sua parte filosofica, sia per gli effetti immediati della pratica sul corpo.
È stato amore a prima vista e da allora mi accompagna e mi aiuta ogni giorno a vivere più in sintonia con me stessa e gli altri.
3. Come lo Yoga aiuta i più piccoli nell’età evolutiva?
Nell’età evolutiva assistiamo ad uno straordinario sviluppo fisico ed emotivo dei bambini e lo Yoga può essere una costante nella loro crescita poiché, con il suo approccio olistico e gentile, offre diverse modalità di espressione del corpo e delle emozioni, e la possibilità di lavorare costantemente sulla loro salute e il loro benessere.
4. Insegni e accompagni alla scoperta del corpo e del movimento: questo ha un impatto per le donne al momento del parto e nel periodo successivo?
Credo che il periodo della gravidanza e del post parto siano in assoluto momenti di grande trasformazione per la donna a livello psico-fisico. Questi passaggi trasformativi richiedono tempo di accettazione e presa di coscienza che ogni donna dovrebbe vivere con i propri tempi.
Lo Yoga aiuta a restare nel presente, ad ascoltarsi nel profondo, a sbloccare emozioni cristallizzate, ad osservarle e accettarle con il giusto tempo. Inoltre, aiuta a farle fluire attraverso il movimento del corpo, per poi lasciarle andare.
5. Qual è la differenza tra ‘respirare’ e ‘respirare bene’?
Il respiro è uno strumento potentissimo che ci accompagna per tutta la vita e ci permette di controllare o modificare i nostri stati emozionali.
Ma quante volte ci soffermiamo ad osservare cosa succede nel corpo quando respiriamo? Ecco, la differenza sostanziale tra respirare e respirare bene sta proprio nel dare per scontata questa azione o farla mettendoci consapevolezza.
I benefici di un respiro consapevole sono tangibili quasi nell’immediato: la concentrazione e l’energia aumentano, lo stress e l’ansia si alleviano. Osservare il proprio respiro ogni giorno e annotare tutto quello che ci sembra importante può essere un ottimo esercizio per prenderne consapevolezza.
6. Perché, a tuo parere, ancora molti uomini credono che lo yoga ‘non faccia per loro’?
Penso che semplicemente non abbiano mai provato, o se lo hanno sperimentato, forse non con l’insegnante giusto per loro. Quando si inizia un corso di Yoga è necessario entrare in sintonia con l’insegnante, con la sua voce e il suo modo di essere, perché è anche grazie alla persona che ti guida durante la lezione che trovi la motivazione per iniziare ad amare questa disciplina.
7. C’è una massima di vita che ti rappresenta?
La mia massima di vita è: Il tuo corpo è la tua casa.
Nella vita frenetica a cui siamo abituati, nello scorrere delle giornate e degli impegni, è facile perdere la capacità di ascolto interiore. Sintonizzarci con le nostre sensazioni e con il nostro respiro ci aiuta a capire cosa ci fa bene e da cosa vogliamo allontanarci, così ci ritroviamo.
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