Trattare la cicatrice è parte fondamentale del processo di guarigione
Massaggiare una cicatrice è importantissimo. Ti stai chiedendo il perché?
Iniziamo capendo cos’è una cicatrice: se la conosci infatti, capisci meglio come trattarla.
Quando parliamo di cicatrice intendiamo un vero e proprio processo di riparazione del tessuto.
Durante un intervento o qualsiasi altro episodio invasivo, il nostro tessuto perde elasticità e si riunisce in modo poco lineare come se fosse incollato.
Tutto ciò mette in difficoltà molte parti del nostro sistema, come il sistema linfatico, quello muscolare e anche i recettori nervosi. Infatti, è fondamentale massaggiare la cicatrice e idratarla per far sì che guarisca nel migliore dei modi.
Questo evita anche che si formino aderenze, ovvero fasci di tessuto fibroso che si formano fra tessuti, organi o articolazioni a seguito di un trauma o di un intervento chirurgico. Possiamo pensare alle aderenze come a cicatrici interne, che connettono aree anatomiche normalmente non collegate.
Le aderenze possono limitare la mobilità del tessuto o dell’organo e anche portare a dolori cronici.
Come massaggiare una cicatrice
Trattare la cicatrice massaggiando con le mani, una o due volte al giorno, è un ottimo metodo per muovere e scollare i tessuti.
Bisogna quindi ‘pizzicare’ la pelle così da staccare i tessuti.
Prima di iniziare questa operazione, è bene aspettare che siano cadute tutte le crosticine della prima fase di guarigione.
Nella prima fase post trauma può essere normale sentire bruciore e prurito durante il massaggio, ma questo succede perché la sensibilità è diversa rispetto a prima.
Toccare e manipolare il taglio è fondamentale: agendo sul sistema vascolare, aumenta la mobilità profonda e si stimolano le terminazioni sensoriali.
Con l’aiuto di prodotti idratanti come la vitamina C, la vitamina E e il retinolo si può tenere una parte della cicatrice verso l’alto e tirare la pelle da un lato e poi dall’altro. Oppure, se la cicatrice è particolarmente incollata, si possono manipolare i lembi di tessuto prendendo la pelle tra le dita e fare una pressione ben decisa verso l’alto e verso il basso, per cercare di staccarla dai tessuti inferiori.
Se durante il massaggio noti un cambio colore, è tutto nella norma: i tessuti si stanno vascolarizzando.
Questa operazione puoi farla a casa ma l’ideale è iniziare un lavoro di squadra insieme a un professionista: solo così avrai la certezza di trattarla al meglio.
Quanti tipi di cicatrici esistono?
Il tempo di guarigione e la riuscita di una ferita dipende da vari fattori come l’età dei tessuti, la mano del chirurgo (in caso di intervento) e come viene curata e trattata.
Esistono diversi tipi di cicatrici:
1. cicatrici ipotrofiche: lesioni dove la pelle è molto sottile, che si presentano come smagliature o bruciature;
2. cicatrici ipertrofiche: il taglio sporge dalla pelle e la cicatrice è rossa e dolorosa;
3. cicatrici cheloidi: cicatrici ipertrofiche che escono dall’incisione originaria e causano dolori e pruriti.
In studio analizzeremo la cicatrice e il tuo tipo di pelle: ognuno di noi infatti ha bisogno di un trattamento personalizzato, così potremo scegliere insieme il migliore per te.
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